Una grande donna

Oggi sarebbe il 114° compleanno della mia nonna paterna: Zobeide.

Mia nonna è nata in Veneto, da una famiglia contadina. Ha sposato mio nonno da giovane, ha messo al mondo 13 figli, 8 sono rimasti in vita, tra cui mio padre, il più piccolo.

Vivevano di agricoltura, stavano bene, anche se le condizioni di vita non erano certo quelle di adesso...però non mancava loro il cibo e mio padre ricorda momenti sereni.

Quando arrivò l'alluvione del Polesine persero tutto e mia nonna perse anche suo marito. 

Fece armi e bagagli e partì con i suoi otto figli alla volta di Torino alla ricerca di una vita migliore. 

Ha avuto una vita certamente piena: la famiglia Benetti è sicuramente poco convenzionale...sia i suoi figli che i nipoti (tra cui la sottoscritta), le hanno regalato gioie ma anche dispiaceri, come in tutte le famiglie.

Eppure io me la ricordo sempre sorridente, nonostante fossimo tanti nipoti ci amava tutti...

Di lei ricordo la gallina ripiena che mi preparava quando andavamo a pranzo, ricordo la casa di Rivoli dove abitava con mia zia Gina, una vecchia casa di ringhiera che aveva un'aia con gatti, galline, conigli e per me quando andavamo a trovarla era una festa.

C'era sempre una tavola gremita con i miei zii, le loro mogli e i miei cugini e rammento pranzi domenicali con molte urla, barzellette e scherzi, perché "I Benetti" erano e sono dei gran casinisti.

Mia nonna a volte era dentro la mischia e anche lei partecipava alle discussioni animate, altre volte ci osservava un po' da fuori, con uno sguardo divertito.

Cucinava bene, andava in Chiesa ma non era una bigotta, non giudicava ma aiutava.

Era una persona buona, di cuore.

Un insegnamento che mi ha lasciato nella sua semplicità è "Cerca quello che ti unisce agli altri, non quello che divide; a dividere, a litigare sono capaci tutti...".

Ciao Nonna Zobeide, un bacio. 




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